Cannabis: la PDL di iniziativa popolare entra in Commissione

L’Associazione Coscioni ha partecipato al corso di auto coltivazione di cannabis davanti alla Camera dei deputati organizzato da Radicali Italiani nella mattinata di ieri (18 luglio).

“La Presidenta Boldrini ha considerato validi i certificati digitali consegnati per la PDL Legalizziamo!, un riconoscimento e un’innovazione importanti per i promotori di proposte di legge d’iniziativa popolare nonché per gli oltre 60mila cittadini che hanno sottoscritto il testo” ha dichiarato Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni –Adesso il Parlamento ha un motivo in più per proseguire verso la legalizzazione senza accontentarsi della inutile proposta di stralcio della parte terapeutica avanzata dall’Onorevole Miotto che non propone niente di più di quanto già non proponga la legge”.

Una vera e propria lezione di autocoltivazione quella svoltasi ieri (il 18 luglio) in Piazza Montecitorio per i Radicali mentre le commissioni parlamentari discutono se mandare in aula il ddl cannabis legale o solo la parte della legge relativa all’uso terapeutico. Un appuntamento prossimo anche alla ricorrenza” del 25 luglio del 2016 quando per un solo giorno l’Aula discusse del provvedimento poi rinviato in commissione. Sul tavolo davanti la Camera tre piantine di cannabis, il manuale di autocoltivazione di Luca Merola e un sacchetto trasparente con i semi.

Un’iniziativa “per fare pressione sul Parlamento e scongiurare possibili compromessi al ribasso“.

Alla manifestazione hanno partecipano, fra gli altri, il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi, la presidente Antonella Soldo, e Merola.

Siamo qui – sottolinea Magiper rilanciare una grande riforma che il Paese aspetta da tempo, quella per la legalizzazione della cannabis e lo facciamo con un’azione di disobbedienza civile davanti a Montecitorio, mentre c’e’ il rischio che la commissione tagli il testo dell’intergruppo della parte piu’ significativa e resti solo la parte sulla cannabis terapeutica. Piuttosto che che arricchire la criminalità organizzata rivolgendosi al mercato nero, è meglio produrla da soli. Noi oggi spieghiamo come si fa. Quello che facciamo è anche un’istigazione a delinquere, perché avviare una coltivazione e’ un reato molto grave punito con pene fino a 6 anni. Nei prossimi giorni replicheremo questi corsi in piazza a Firenze, Napoli, Lecce e poi in altre città:”

Grande successo, ma occorre legalizzare non solo la cannabis terapeutica“. Lo dice Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni che oggi, ha partecipato al corso di ‘autocoltivazione’ promosso da Radicali Italiani. Un’azione di “disobbedienza civile – spiega l’associazione – messa in atto mentre le commissioni parlamentari decidono se mandare in Aula l’intero ddl cannabis legale o solo la parte relativa alla terapeutica“.

Il Parlamento prosegua verso la legalizzazione senza accontentarsi della inutile proposta di stralcio della parte terapeutica avanzata dall’Onorevole Miotto che – ha concluso la Gallo – non propone niente di più di quanto già non ci sia nella legge“.

 

APPROFONDIMENTO

La legge popolare Legalizziamo! è promossa dall’Associazione Luca Coscioni Radicali Italiani con il sostegno di A Buon DirittoCoalizione Italiana per le Libertà Civili e Democratiche, Forum Droghe, Antigone, La PianTiamo, Società della Ragione,  Federazione dei Giovani Socialisti, vari gruppi di Giovani Democratici e circoli ARCI in ordine sparso, il Coordinamento Nazionale dei grow-shop, Canapa Info Point, ASCIA, Possibile a livello nazionale e decine di consiglieri comunali di Sinistra Italiana e anche del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico nonché di liste civiche e indipendenti.

Ecco cosa prevede la proposta di legge Legalizziamo! per la regolamentazione della produzione, del consumo e del commercio della cannabis e suoi derivati.

  1. Auto-coltivazione libera fino a cinque piante, con comunicazione da sei a 10.
  2. Possibilità di associazione in cannabis social club non a fini di lucro (fino a un massimo di 100 componenti che possono coltivare cinque piante femmine a testa).
  3. Coltivazione e fini commerciali previa comunicazione dell’inizio della coltivazione, nome e varietà di cannabis utilizzate e quantità di seme per ettaro.
  4. Sulle confezioni dei prodotti sarà specificato il livello di THC, la provenienza geografica e l’avvertimento che “un consumo non consapevole può danneggiare la salute”.
  5. I rivenditori non potranno essere nelle immediate vicinanze delle scuole né sarà possibile pubblicizzare i prodotti.
  6. Promozione ulteriore dell’accesso ai cannabinoidi medici ampliandolo chiaramente ai malati affetti da sintomatologie che rispondano favorevolmente ai preparati.
  7. Il Controllo della produzione è affidato alla direzione generale sulle frodi agro-alimentari del Ministero delle politiche agricole e dal Comando carabinieri per la tutela della salute presso il Ministro della salute.
  8. Relazione annuale al Parlamento.
  9. Tassazione mutuata dal “Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative” del 1995.
  10. Sanzioni amministrative fino a un massimo di 5000 euro per chi viola la nuova normativa.
  11. Nuovi introiti destinati a: 10% per campagne informative, 15% per attività di previdenza sociale, 15% per attività di assistenza sociale, 20% per la riduzione delle imposte sul lavoro e impresa e per il finanziamento di incentivi all’occupazione, 30% per investimenti produttivi, il rimanente 10% per la riduzione del debito pubblico.
  12. Vengono infine abolite tutte le sanzioni penali anche per l’uso personale di tutte le altre sostanze proibite e si introduce una norma volta alla scarcerazione di coloro che hanno subito una condanna relativa a condotte legalizzate con la proposta di legge.

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Cannabis è il nome scientifico della marijuana, che in Italia è chiamata anche canapa o erba. È una pianta a fiore, appartiene alla famiglia delle cannabinacee, ordine delle urticales,di cui fanno parte anche le ortiche. Il Delta-9-tetraidrocannabinolo e il Trans-delta-9-tetraidrocannabinolo sono due dei suoi principi attivi, e il 18 Aprile del 2007 sono stati inseriti con Decreto Ministeriale nella tabella che ne consente la prescrizione con ricetta medica in quanto “costituiscono principi attivi di medicinali utilizzati come adiuvanti nella terapia del dolore, anche al fine di contenere i dosaggi dei farmaci oppiacei, ed inoltre si sono rivelati efficaci nel trattamento di patologie neurodegenerative quali la sclerosi multipla”.

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